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La matrice serigrafica ad alto spessore

Piccola guida per prepararla al meglio

19dic

Una delle richieste ricorrenti per la preparazione delle matrici serigrafiche riguarda le matrici ad alto spessore; spesso le domande riguardano problematiche di difficile soluzione tecnica oppure che racchiudono circostanze inadatte per la lavorazione, quindi, prima di indicare una tecnica di produzione di questo prodotto, preferirei dare qualche suggerimento per una scelta preliminare e sulle soluzioni da adottare.


Ma proviamo a fare un po' di chiarezza, in modo da evitare gli errori di base più comuni.

Le domande a cui dobbiamo rispondere sono:

  • Cosa devo stampare?
  • A che spessore devo o posso arrivare?
  • Ho l'attrezzatura corretta?
  • Uso la tecnica corretta?

 

Cosa e come devo stampare?

A seconda dei supporti e quindi degli inchiostri dovrò adeguare la mia matrice: se devo stampare con inchiostri Plastisol una maglietta che avrà come grafica una lettera con un corpo da 3 cm, oppure una etichetta la cui grafica avrà un corpo di 3 mm e sarà stampata con un inchiostro UV, l’impostazione per la costruzione di base sarà diversa e dovrò adeguare la mia matrice alle esigenze del lavoro, tenendo conto di fattori come spessore, risoluzione e stampabilità. Se faccio una valutazione errata verrà compromessa non solo la matrice ma anche in taluni casi la produzione. Per poter compiere il giusto iter lavorativo dovrò quindi tenere conto di molti elementi, come la grafica, la macchina, l'inchiostro, la racla e, non meno importante, il tessuto che dovrò utilizzare, che mi permetterà di costruire la mia matrice. Come ultimo dato è necessario considerare il materiale con cui realizzerò la matrice stessa.


A che spessore devo o posso arrivare?

Come dicevo nel primo paragrafo dipende molto  da cosa devo stampare, bisogna quindi trovare l'adeguata sequenza di costruzione del lavoro partendo dal file grafico: la risoluzione della pellicola deve essere pensata ed adeguata per ottenere un soddisfacente risultato finale, utilizzando tutto quello che  è concesso nella preparazione del  lavoro già dall'impostazione grafica, quindi allargando i punti di minima risoluzione per poterli riprodurre al momento dell'incisione della matrice e di conseguenza sulla stampa.


Qual è il motivo di questa azione preventiva?

Al momento dell'incisione, quando la luce supera i bordi della pellicola, subisce una deviazione verso l'interno, quindi tende a chiudere l'immagine come se fosse un cuneo: pertanto se la luce deve attraversare uno spessore più alto come uno strato di emulsione di qualche centinaio di micron l'influenza di questa deviazione sarà importante e perciò perderemo dei particolari in risoluzione.

In conclusione: per ottenere particolari definiti dobbiamo prevenire questa deviazione incrementando i tratti, oppure, come seconda opzione, dobbiamo abbassare lo spessore dell’emulsione fino a mantenere aperto il tratto desiderato e fino alla conseguente stampabilità dell'immagine; se non vogliamo seguire questi suggerimenti dovremo rassegnarci alla perdita di un tratto o di una sfumatura.

Un altro principio di cui dobbiamo tenere conto è il deposito dell'inchiostro determinato dal tessuto: a volte, quando bisogna stampare grandi aree o fondi di svariati centimetri, si pensa  di dover alzare il bordo della matrice (in alcune circostanze addirittura di millimetri); la realtà è che questa scelta non porta a nessun miglioramento, anzi, crea un perimetro ai bordi dell’immagine dato dalla spalla della matrice che spesso è sgradevole da vedere, e lascerà al centro dell'immagine un avvallamento. Per supplire a questo problema ed alzare lo spessore dell'inchiostro è consigliabile abbassare il numero di fili ed utilizzare il deposito del tessuto senza alzare lo spessore dell'emulsione nel suo perimetro.


Ho l'attrezzatura corretta per produrre una matrice ad alto spessore?

Prima di intraprendere la produzione di una matrice a spessore si dovranno fare delle valutazioni tecniche relative ai propri mezzi di produzione, come ad esempio avere un fotoespositore adatto, una pellicola adeguata, una chimica che corrisponda all'obbiettivo che ci siamo proposti ed infine se si è appresa la tecnica corretta. La valutazione dell'attrezzatura parte dalla qualità e potenza della luce: un fotoespositore con una lampada obsoleta ha come conseguenza una qualità della luce insufficiente o con una potenza scarsa. Un altro fattore determinante è la pellicola o film per l'incisione, che deve essere molto coprente o perlomeno deve avere una filtrazione adeguata che dovrà raggiungere o superare i 3,5 di Densità UV.  Ovviamente il nero della fotounità sarebbe l'ideale ma essendo queste pellicole sempre più difficili da reperire, bisogna indirizzarsi verso le nuove stampanti Epson SC a getto di inchiostro, le quali in questi ultimi anni si sono dimostrate adatte a tale scopo. Per conoscere meglio le qualità tecniche delle stampanti i tecnici commerciali di IMAS Grafica saranno lieti di darvi tutte le informazioni necessarie.

La scelta di una chimica adeguata farà la differenza per questa lavorazione: oggi infatti ci sono delle emulsioni ad alto spessore molto reattive con residui solidi molto alti, il che significa velocità di impiego e minore strato iniziale di prodotto.  Con l’arrivo di nuovi principi chimici in questi ultimi anni la qualità della risoluzione e della definizione è cresciuta, ma è aumentata anche la flessibilità del prodotto chimico: tutto ciò è evidente sulle lunghe tirature dove l’emulsione mantiene la sua elasticità di base anche negli alti spessori.


Esiste un altro modo per fare i telai a spessore oltre all’emulsione? 

Certo, e non da poco tempo: ci sono i film capillari ad alto spessore. Questi prodotti sono rapidi e semplici nella procedura di applicazione, e rendono questo metodo un sistema facile con una qualità ripetitiva assoluta. Ci sono altri fattori che determinano una buona riuscita di una matrice ad alto spessore, come i tessuti o i chimici complementari e la conoscenza dell’operatore.

In conclusione: in questa prima parte del blog ci ho tenuto a dirvi che fare una matrice a spessore non è difficile, ma bisogna cercare di impostare tutto il lavoro in modo che al momento di iniziare a produrla o costruirla, tutte le variabili siano state ponderate e non resti che attuare una corretta tecnica per avere un prodotto valido e di alta qualità.


Ora, dopo avere definito “cosa, dove e quanto”, non ci rimane che comprendere “come”.

Buona serigrafia a tutti 

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Autore dell'articolo

Mirco Nardelli

Responsabile Prodotti Prestampa

IMAS Grafica

Via Brisconno, 10 Loc. Mendosio
20081 Abbiategrasso (MI)

Tel. +39 02 94969672
Fax +39 02 94966225

Mail info@imasgrafica.com

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